IL PROGETTO
Il progetto CIRCONDA, vincitore del Bando “Percorsi di innovazione” promosso dal CESVOT nell’anno 2004, è stato ideato e gestito dall’associazione di volontariato Ente Camposampiero insieme a un partenariato locale composto dalla Provincia di Pistoia, dal Comune di Pistoia, dalla Casa Circondariale, dal Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti di Pistoia e dall'associazione AIDEATOSCANA di Prato.
Con CIRCONDA sono stati realizzati 18 Circoli di Studio all’interno del Carcere pistoiese secondo un modello didattico innovativo, basato sulla sollecitazione e la raccolta della domanda formativa e sulla costruzione dell’offerta attraverso modalità partecipate che riconoscono alle persone autonomia di progettazione, controllo e trasformazione del proprio percorso educativo.
I Circoli di Studio sono stati costituiti da piccoli gruppi di detenuti che, individuato un interesse comune e organizzato un calendario, si sono riuniti per svolgere attività condivise, avvalendosi del supporto di tutor ed esperti.
Il Circolo, essendo di breve durata, ha permesso di rispondere in maniera flessibile a richieste formative di tutti vario genere e per questo ben si adatta ad esigenze già emerse e a quelle sollecitabili all’interno della Casa Circondariale, dove la domanda formativa è quantitativamente consistente e l’offerta condizionata da fattori strutturali e strumentali.
In Carcere ogni opportunità formativa diventa occasione per riattivare interessi, approfondire nuove tematiche, sviluppare relazioni, riappropriarsi di capacità negoziali, avviare un percorso critico di rilettura della propria storia e delle relazioni con gli altri, vivere cioè esperienze difficilmente realizzabili durante il periodo della detenzione.
Il modello di formazione proposto coi Circoli concorre allo sviluppo dell’identità personale e sociale nel rispetto della libertà e della dignità della persona, poiché pone al centro del percorso formativo l’individuo e ne promuove il protagonismo e l’autonomia verso l’apprendimento.
L’autogestione dei momenti formativi e la partecipazione di diversi soggetti alla realizzazione e alla riuscita del Circolo contribuiscono a limitare la tendenza alla deresponsabilizzazione che caratterizza il vissuto di molti detenuti, prima costretti e poi abituati a non gestire il proprio tempo e i propri spazi in maniera autonoma e costruttiva.
Il potenziamento di capacità relazionali e in alcuni casi anche il rafforzamento di competenze professionali sono stati promossi in stretto raccordo con gli interventi trattamentali programmati dal carcere pistoiese e finalizzati alla crescita del grado di occupabilità dei detenuti, così da facilitarne l'attività lavorativa interna e il reinserimento nel sistema produttivo al termine del periodo di detenzione.
CONCLUSIONI
CIRCONDA ha fornito opportunità formative a molte persone, ha permesso uno scambio e un confronto continuo nel rispetto dei ruoli e delle culture d’origine di tutti i partecipanti, diffondendo uno stile relazionale basato sul riconoscimento e l’ascolto dell’altro, dei suoi interessi e bisogni. Ha liberato la voglia di imparare, di trasmettere agli altri le proprie conoscenze; ha fatto condividere momenti di impegno e divertimento.
Il progetto si è ben adattato alle caratteristiche della popolazione detenuta a Pistoia soprattutto per la breve durata dei Circoli, che ha favoritola frequenza anche di persone con fine pena in scadenza. Il progetto appare facilmente trasferibile in altre Carceri. A Pistoia la sua riuscita è stata possibile grazie alla stretta collaborazione con la Direzione, coi Responsabili delle varie Aree e con tutti gli operatori della Casa Circondariale. Nonostante l’Ente Camposampiero operi da anni all’interno dell’Istituto, non era scontato che la particolarità del modello trovasse un effettivo riscontro tra i detenuti e gli operatori penitenziari. Non è stato del resto semplice organizzare l’ingresso di numerosi nuovi formatori, realizzare attività, alcune delle quali incentrate su temi molto differenti tra loro presentati per la prima volta all’interno dell’Istituto, ciascuna con particolarità legate alle attrezzature da introdurre, la moltiplicazione dei calendari, la formazione dei gruppi…
Ogni volta prima di iniziare un Circolo la fattibilità dell’attività è stata attentamente vagliata dai coordinatori del progetto insieme ai referenti della Casa Circondariale tenendo conto sia di aspetti formativi/pedagogici, sia della sicurezza di persone, cose e locali.
RINGRAZIAMENTI
La realizzazione di CIRCONDA è stata possibile grazie al contributo di numerosi enti, organismi e persone.
In primo luogo il CESVOT che ha finanziato il progetto e lo ha seguito con la sua Delegazione Provinciale.
Indispensabile è risultato l’apporto fornito dalla Direzione della Casa Circondariale, dai responsabili dell’Area Sicurezza che si sono avvicendati nel corso dell’ultimo anno, dai responsabili dell’Area Trattamentale e Amministrativa e da tutti gli agenti di Polizia Penitenziaria che hanno collaborato rendendo possibile lo svolgimento delle attività e il superamento di tante difficoltà.
Un sostegno importante è giunto dall’Amministrazione Provinciale di Pistoia, in particolare l'Assessorato al Lavoro, Università, Scuola, Istruzione e formazione professionale, il Comune di Pistoia, Assessorato all’Educazione e Formazione, Educazione permanente, Università, Edilizia scolastica, Cultura, Tradizioni e Intercultura, Tempi e orari della città, Politiche di genere e per pari opportunità, dal Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti e da AIDEATOSCANA.
A tutti loro, agli operatori, agli esperti e agli altri non citati, va un sincero ringraziamento per l'impegno, la competenza e la disponibilità mostrate.
Al termine del progetto è stata realizzata una “mostra itinerante” intitolata Aperture per presentare i lavori realizzati con le attività dei circoli di pittura tenutisi negli ultimi mesi. Dopo l’inaugurazione avvenuta nella sezione minore del carcere di Pistoia le opere sono state trasportate presso la sede dell’Ente Camposampiero e di altri Enti e Istituzioni che si sono interessate all’iniziativa.
LO SVILUPPO DEL MODELLO
Il modello dei Circoli di Studio è stato sviluppato in 3 fasi:
1 Sollecitazione della domanda
2 Svolgimento del Circolo
3 Valutazione e autovalutazione
La fase della Sollecitazione della domanda è stata svolta adattando alla realtà del Carcere la metodologia solitamente impiegata in altri contesti territoriali.
In particolare sono stati organizzati incontri con piccoli gruppi di detenuti durante i quali sono state fornite informazioni sul modello dei Circoli e sono stati facilitati il colloquio e l’espressione di uno o più interessi di qualsiasi genere.
È stata inoltre data a tutti la possibilità di ricevere ulteriori informazioni facendo richiesta tramite apposito coupon.
I colloqui individuali che ne sono conseguiti sono serviti soprattutto per fornire chiarimenti sul metodo e per supportare l’individuazione dell’argomento sul quale incentrare le attività del Circolo.
Più volte sono state ribadite agli interessati le differenze tra il modello proposto e quello dei corsi di formazione professionale usualmente organizzati in Carcere. Passare dall’abitudine di avere un docente sempre presente in aula a una modalità formativa basata sulla condivisione di interessi e conoscenze e sulla cogestione dell’attività anche senza la presenza di personale esperto sull’argomento da approfondire, ha determinato alcune resistenze psicologiche, che i tutor hanno aiutato a superare.
I Circoli hanno avuto una durata di massimo 30 ore di cui la metà in presenza di un esperto sull’argomento da trattare, selezionato anche sulla base di capacità relazionali e attitudine a intervenire nel particolare contesto.
Per il resto delle ore le attività sono state realizzate in presenza di un tutor, anche per l’esigenza di non lasciare soli i detenuti in stanze fornite di attrezzature, oltre che per stimolarli costantemente a impegnarsi su quanto concordato nel rispetto del metodo introdotto, garantendo la partecipazione di tutti i componenti del gruppo.
Il tutor ha inoltre osservato le dinamiche interne ai vari gruppi e ha sollecitato i partecipanti a rielaborare quanto fatto e redigere in autonomia i resoconti degli incontri.
La Valutazione: i partecipanti sono stati incoraggiati in itinere e al termine dei Circoli a esprimersi liberamente, ad autovalutarsi e a valutare il gruppo. La rilevazione della soddisfazione, anche tramite l’utilizzo di appositi questionari, ha mirato a valutare molteplici aspetti: dal raggiungimento degli obiettivi formativi agli aspetti organizzativi, dalla crescita personale alla condivisione di vissuti e sensazioni.
BARBIERIA
Due sono stati i Circoli di studio organizzati sull’argomento, uno per ciascuna sezione del Carcere. Gli incontri si sono tenuti due volte la settimana con gruppi di 5 e 8 partecipanti per una durata complessiva di 25 e 18 ore.
Per alcune persone il Circolo è stato l’occasione per “riprendere in mano le forbici” riattivando una passione mai del tutto sopita, per altri invece ha rappresentato una bella novità.
Il clima sereno e piacevole ha coinvolto non solo i partecipanti, ma anche tutti i detenuti che si sono offerti per fare da “cavie” beneficiando così della riuscita dei Circoli.
Svolgere l’attività non in aula o comunque in uno spazio ben delimitato ma nella barbieria dentro alla sezione, uno spazio di passaggio situato davanti alle docce, ha permesso il costante andirivieni di molti detenuti che si affacciavano o per farsi tagliare i capelli o per salutare e fare due chiacchiere. Con l’esperto sono state trattate tecniche di approccio al cliente, taglio e acconciatura; nei momenti di autoformazione si sono alternate pratica e teoria.
CUCINA
Il Circolo di studio di cucina è stato organizzato al termine di un corso di formazione professionale della Provincia di Pistoia gestito in convenzione dall’Ente Camposampiero, con la partecipazione di cinque persone per 24 ore di attività.
L’idea di partenza è stata quella di mettere a frutto nella pratica di tutti i giorni quanto appreso col corso, a partire dalle nozioni base sulle tecniche di cottura alla scelta degli alimenti e l’organizzazione del lavoro di cucina, adattandolo alle esigenze e alle caratteristiche di una comunità particolare quale quella del carcere.
Durante il Circolo sono stati esaminati tabelle e menu ministeriali e messi a confronto con gli alimenti a disposizione, in seguito, grazie all’intervento dell’esperto sono stati apportati miglioramenti nelle tecniche di preparazione dei cibi in modo da avere una migliore resa a beneficio di tutta la popolazione carceraria.
CIRCOLI DI STUDIO MUSICA
I partecipanti sono stati coinvolti in appassionanti percorsi di conoscenza dei linguaggi espressivi legati all’apprendimento di tecniche e nozioni teoriche e hanno vissuto momenti di piena creatività, nei quali hanno espresso emozioni e sentimenti utilizzando vari strumenti (chitarra, tastiera, fisarmonica, tamburello, djembè).
Con un approccio divertente e partecipativo, da gruppi inizialmente poveri di competenze specifiche sono nate armonie e motivi che hanno portato anche alla realizzazione di un piccolo spettacolo musicale dal vivo durante il quale è stata presentata anche una rappresentazione grafica inerente le tematiche sottese ai brani eseguiti.
Riportiamo di seguito quanto scritto da un partecipante in relazione all’esperienza vissuta..
“Penso positivo su ciò che stiamo apprendendo in codesto cds perché a priori che la musica per me è “amore” e ogni singolo tasto-nota mi da dei battiti dentro e voglio imparare il più possibile, da parte mia c’è l’assoluto impegno anche perché tra noi ragazzi coesiste l’arominia e abbiamo un maestro, “marco” che ci spiega le cose così semplicemente in modo che ognuno col suo strumento lo conosce e ne apprende la dimistichezza, il ritmo, e legge la musica!
Il maestro è maestro anche se lo vorremo superare o almeno diventare bravo come lui haimè ne ho di strada e studio … Posso affermare che è costruttivo sia per la musica che per il gruppo, sono sicuro che se tutti ci impegnassimo per come si sta facendo qualcosa utile nascerà.
Io amo la musica al pari della vita, sono cresciuto in codesti posti e la musica è l’unica compagna di solitudine, di scacciapensieri, ricordi, è l’unica che mi fa stare sereno, bene, sempre quasi sorridente e scherzoso, in effetti a tutte le ore, ho sempre la mia radiolina munita di cuffie, ci vivo! Voglio imparare a leggere la musica, lo so il tempo non è sufficiente ma spero, che se io resti ancora un pochettino qui si rifacesse perché il maestro è bravo non solo professionale ma tanto socievole, attento e vero! Ha capito che questo piccolo gruppo ha volontà certo non diventeremmo una “boyband” perché ognuno di noi ha la sua strada, qui siamo di “passaggio”, ma siamo compatti per quello che stiamo affrontando e ce ne faremo un bagaglio per il futuro, come del resto per i corsi precedenti. Marco è straordinario, Fiorenza è straordinaria per cui anche noi dobbiamo essere grati e all’altezza di essere straordinari perché collegando tutto è cultura, arte, senso, impegno!
Adoro la musica e voglio imparare!”
CIRCOLO DI STUDIO PALESTRA
Il Circolo è nato dalla condivisione di alcune considerazioni con i referenti della Casa Circondariale circa l’importanza per alcuni detenuti di poter svolgere esercizi fisici e attività in palestra. L’attività fisica è importante, ad alcuni serve per sfogare la propria frustrazione e scaricare emozioni, altri la utilizzano per mantenersi in forma, altri ancora per trovare energia fisica e mentale.
Le ore passate in palestra però non sempre sono ben gestite dai detenuti, che non seguono schede individualizzate e talvolta tendono a eccedere nei pesi da sollevare o nel numero e intensità degli esercizi da svolgere.
L’importanza di questo Circolo è stata proprio quella di affiancare ai partecipanti un esperto che li facesse riflettere sul corretto approccio da aver per primo col proprio corpo, ricordando ad esempio la necessità di compiere esercizi di riscaldamento, lo stretching finale e un corretto bilanciamento delle attività da svolgere in relazione al proprio fisico. Altro obiettivo è stato quello di formare i detenuti in modo che potessero a loro volta essere “istruttori” dei futuri frequentatori della palestra.
CIRCOLI DI STUDIO INFORMATICA
Ormai da anni l’informatica è l’argomento che riscontra il maggiore interesse tra la popolazione del Carcere di Pistoia. Questo progetto ha dato l’opportunità a molte persone di iniziare a conoscere nozioni base circa il funzionamento del computer, i principali sistemi operativi, alcuni programmi del pacchetto Office.
Il modello dei Circoli di Studio ha saputo rispondere alle esigenze di un target di persone molto eterogeneo, che spesso ha mostrato nella fase iniziale mancanza di conoscenze pregresse oltre ad altre difficoltà come quelle linguistiche per gli stranieri.
I partecipanti considerati non come allievi, ma membri di un gruppo di cui anche il tutor e l’esperto fanno parte, hanno potuto mettere in Circolo a ritmi e con modalità loro congeniali dubbi e conoscenze.
CIRCOLO DI STUDIO DI SPAGNOLO
Viaggiare, conoscere persone nuove, riuscire a comunicare in una lingua che permetta di realizzare questo sogno almeno in parte
Il Circolo si è posto come obiettivo quello di acquisire elementi basilari della “comunicazione funzionale” in lingua spagnola, attraverso l’acquisizione delle principali cognizioni grammaticali, conversazioni con l’esperto e tra partecipanti, simulate. Per rendere piacevole lo studio di regole e migliorare la pronuncia sono stati utilizzati depliant, opuscoli reperibili in agenzie di viaggio, ricette di cucina.
YOGA
Carcere e yoga. Condivisione forzata di spazi e ricerca di un’intimità interiore. Le chiacchiere quotidiane sul fine pena, i reati, i torti subiti e il progressivo contatto con le proprie sensazioni.
Realizzare un Circolo di Studio di yoga in Carcere apre i partecipanti a un impegno riflessivo che spesso invece è loro sconosciuto, per sfavorevoli condizioni ambientali e per la frequente tendenza a mostrare sempre un’immagine dura di sé che mira a incutere timore allontanando gli altri dalla conoscenza di aspetti meno impostati del proprio modo di essere. Grazie alla stretta collaborazione con i referenti della Casa Circondariale abbiamo potuto sperimentare l’importanza di dare un’opportunità di questo tipo a quanti vivono l’esperienza fortemente traumatica della carcerazione.
Gli incontri sono stati incentrati sullo Yoga Nidra e sono stati portati avanti con l’ausilio di musiche, incensi, testi e il prezioso contributo degli operatori. Quanto sperimentato ha mosso sensazioni e vissuti profondi, portando i partecipanti a percepire sensazioni di rilassamento e visioni gradevoli, ma anche il disagio dell’incontro con se stesso che ha portato qualcuno ad abbandonare l’esperienza.
I partecipanti hanno più volte riportato come in carcere non sia facile “esserci con la testa” ma anche come durante gli incontri “non ero in galera, chiudevo gli occhi e sentivo solo la voce dell’esperto o del tutor”. “Ho cercato di sentire il mio corpo sul pavimento e da quel momento in poi non l’ho più sentito, come potessi entrare in qualsiasi altro posto”… “ho fatto tutti i passaggi.. sono andato subito ai suoni con gli occhi chiusi, ho creato delle forme e mi è venuto il ragno perché con la ragnatela va dove vuole, sono stato molto rilassato e anche senza avere delle indicazioni precise ho cercato di darmele da solo come mi corrispondevano”
CIRCOLO DI STUDIO PITTURA
Sono stati realizzati tre Circoli di pittura nella stessa sezione del Carcere frequentati da un nucleo stabile di partecipanti che hanno progressivamente preso dimestichezza con i tratti e i segni, le proporzioni, il disegno, i colori. Sono state utilizzate diverse tecniche ma soprattutto i partecipanti sono stati impegnati con entusiasmo alla realizzazione della mostra itinerante con la quale si conclude il progetto CIRCONDA, che prende avvio con un incontro in Carcere per poi essere trasferita presso sedi esterne frequentabili con maggiore facilità. Dare una visibilità è obiettivo importante non solo per questi Circoli ma rinnova a tutta la cittadinanza il tema dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e in qualsiasi situazione.
Camilla Reggiannini coordinatore del progetto Circonda
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